La Banca d’Italia verserà circa 615 milioni di euro nelle casse dello stato dopo aver registrato una perdita lorda nel 2023 di 7,1 miliardi di euro a causa della politica monetaria restrittiva della Banca Centrale Europea, ha dichiarato giovedì il governatore Fabio Panetta.
I risultati della Banca d’Italia annunciati da Panetta hanno mostrato un utile netto di 815 milioni di euro, di cui 200 milioni andranno in dividendi ai suoi azionisti composti da banche, assicurazioni e altre istituzioni finanziarie.
“Il profitto per lo stato è di 615 milioni di euro, in calo di 1.061 milioni,” ha detto Panetta in un discorso a Roma.
Il risultato finanziario della banca esclusi i tassi era una perdita di 7,1 miliardi di euro, ha detto Panetta, che è stata coperta con 5,6 miliardi di euro prelevati dal suo fondo di gestione del rischio e da aggiustamenti fiscali.
Nel 2022 aveva registrato un utile pre-tasse di 5,9 miliardi di euro.
Spiegando le cause della perdita nel 2023, Panetta ha detto che l’aumento dei tassi della BCE ha portato a un incremento del costo delle passività di bilancio – principalmente i depositi delle banche.
Questo non è stato compensato da un aumento corrispondente del rendimento sugli attivi di politica monetaria.
Il governatore ha affermato che le perdite sono state comuni tra le banche centrali della zona euro l’anno scorso e ha aggiunto che la Banca d’Italia si aspetta un altro risultato negativo quest’anno.
La situazione finanziaria della Banca d’Italia riflette le sfide che l’intera zona euro sta affrontando nel contesto dell’attuale politica monetaria. Mentre le misure restrittive sono state adottate per combattere l’inflazione, hanno anche portato a conseguenze significative sui bilanci delle banche centrali.
Il pagamento allo stato, nonostante la perdita sostanziale, evidenzia un impegno a sostenere le finanze pubbliche in un momento critico. Tuttavia, questo evento solleva domande sul futuro della politica monetaria e sulle sue ripercussioni sull’economia più ampia.
Analisti e esperti sono ora concentrati sulle prossime mosse della Banca Centrale Europea e sulle potenziali strategie che le banche centrali nazionali adotteranno per navigare in questo ambiente difficile.
Mentre la Banca d’Italia si prepara per un altro anno che si preannuncia sfidante, il dibattito sull’equilibrio tra il controllo dell’inflazione e il mantenimento della stabilità finanziaria delle istituzioni continua a dominare il discorso economico europeo.