L’Italia è ancora una volta sotto il peso implacabile dell’ondata di caldo africano. Secondo il bollettino del ministero della Salute che monitora le ondate di calore, oggi e domani ben 16 città italiane saranno colpite dal bollino rosso, mentre giovedì tale numero aumenterà a 17.
Le città che si trovano attualmente al livello massimo di allerta per i rischi sulla salute includono Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste e Verona. La situazione migliorerà leggermente domani, con Palermo passando al bollino giallo (livello 1), ma al contempo Venezia verrà classificata come zona rossa. Giovedì sarà una giornata rovente, con Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Napoli, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo tutte indicate con il bollino rosso. Nessuna delle 27 città monitorate gode di livello di allerta “verde” (livello 0).
Un Anno di Calore Eccezionale
Il 2023 si posiziona attualmente come il terzo anno più caldo mai registrato nel pianeta, con una temperatura media sulla superficie terrestre e oceanica che supera di 1,03 gradi la media del ventesimo secolo. L’analisi condotta da Coldiretti, basata sui dati dei primi sette mesi del 2023 provenienti dalla banca dati NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), evidenzia questo allarmante trend climatico.
I primi sette mesi di quest’anno si piazzano al terzo posto nella classifica dei periodi più caldi, preceduti da quelli del 2016 e del 2020. Questo trend è stato caratterizzato da temperature superiori alla media in vaste regioni dell’America settentrionale, del Sud America, dell’Europa, dell’Africa, dell’Oceania settentrionale e meridionale, nonché dell’Asia. È importante notare anche il proliferare di eventi climatici estremi in diversi continenti, che hanno portato a inondazioni, tempeste e uragani, come l’ultima tempesta tropicale Hilary che ha colpito la California.
In Italia, il 2023 si piazza nella top ten degli anni più caldi mai registrati, con una temperatura media superiore di 0,67 gradi rispetto alla media storica. Questo lo colloca al terzo posto tra gli anni più caldi dal 1800, anno di inizio delle rilevazioni. Analizzando i dati Isac Cnr dei primi sette mesi del 2023, Coldiretti ha riscontrato che per il nord Italia si tratta del secondo anno più caldo, con un’anomalia di temperatura di ben +0,86 gradi rispetto alla media.