L’esposizione “Creature striscianti” (Onderkruipsels) è al Rijksmuseum di Amsterdam fino al 15 gennaio 2023
“O superbi cristian, miseri lassi,/che della vista della mente infermi,/ fidanza avete ne’ retrosi passi,/ non v’accorgete voi che noi siam vermi/ nati a formar l’angelica farfalla,/ che vola alla giustizia sanza schermi?”. Non trovo parole più adatte delle due meravigliose terzine dantesche per descrivere lo stupore provato alla vista della mostra “Crawly Creatures” (Creature striscianti) al Rijksmuseum di Amsterdam , fino al 15 gennaio 2023. Bizzarro destino quello di insetti, rettili e anfibi, quasi pre-destinati fin dalla tripartizione aristotelica a un’ignominia perpetua, se non fosse stato per una riabilitazione scientifica e artistica che dal 1400 in avanti ha determinato una vera e propria metamorfosi, letteralmente trasformando gli “orridi bruchi in meravigliose farfalle”. Così recuperando alla bellezza del creato tutto quell’infinito “bestiario”, dagli scarti “autogenerato” , che il medioevo e non solo aveva relegato al demoniaco.
Correva il 1505, la riabilitazione dei “reietti striscianti” in operoso avanzare, quando Albrecht Dürer celebrò in un suo disegno il Cervo volante, presente in mostra dalle collezioni di J. Paul Getty Museum di Los Angeles. Lucertole, lombrichi, rospi e rane con gli anni a venire avranno la loro riscossa. Per non parlar di insetti, falene e mosche su tutti (a proposito di mosche, la mostra le celebra in apertura con una raffinata miniatura di Jacques de Gheyn, Small fly, con tutto il loro roboante ronzare in sottofondo), che da mortiferi demoniaci simboli – complici le ricerche e invenzioni di lenti e microscopio da parte degli olandesi Hans e Zacaria Jannsen prima, e Antoni Van Leehuwenoek poi – otterranno dai biologi il loro giusto riscatto.