Piazza Affari chiude in calo (-0,73%). Btp Italia, investitori istituzionali freddi

Andamento diverso nelle due sponde dell’Atlantico, in Europa prevale il segno meno

Oggi sono terminate le sottoscrizioni per la diciannovesima edizione del Btp Italia. Gli investitori istituzionali potevano ordinarlo solo oggi e lo hanno fatto molto meno rispetto a quanto avevano fatto a novembre: la domanda è stata di 1,35 miliardi di euro, contro i 4,71 miliardi della 18esima edizione.

Fino a ieri i piccoli risparmiatori avevano invece premiato questo titolo di Stato. Contati piccoli e grandi, il conto finale dice: ordini per 9,916 miliardi euro, contro gli 11,99 miliardi dell’emissione di novembre. Il ministero dell’Economia e Finanze in un comunicato ha chiarito che il 70% dei 327mila contratti retail è stato per meno di 20mila euro e che l’importo medio, di 26mila euro, è stato il più basso mai registrato per il Btp Italia. Ricordiamo che il titolo di questa emissione ha scadenza a 5 anni, prevede un rendimento minimo del 2% più l’inflazione FOI, cioè l’indice dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati, con esclusione dei tabacchi, calcolato ogni 6 mesi.

Oggi andamento diverso nelle due sponde dell’Atlantico: in Europa prevale il segno meno, Milano ha chiuso -0,73%, con l’indice Ftse Mib a quota 27.709 punti. In linea con Milano il Ftse 100 di Londra. Poco lontane dalla parità Francoforte e Parigi. Negli Stati Uniti invece gli indici principali di Wall Street salgono lievemente, Dow Jones +0,1%, Nasdaq +0,3%. Il nodo sono i dati sul lavoro che stanno arrivando. Le richieste settimanali di disoccupazione negli Stati Uniti sono salite, a 211mila, il livello maggiore da Natale, e in salita dai 190mila della scorsa settimana.

Tutti guardano i dati, anche perché tra l’altro ieri e ieri il governatore della banca centrale americana, la Fed, ha chiarito che i numeri saranno fondamentali per le prossime decisioni. Il dato di oggi fa scommettere alcuni investitori sul fatto che la Fed possa alzare i tassi di un quarto di punto e non di mezzo punto percentuale la prossima settimana. Bisognerà però aspettare altri dati: domani quelli sull’occupazione mensile e martedì quelli sull’inflazione americana. Sul fronte dell’energia il gas si riprende nel finale: il future di aprile è scambiato a quota 45,1 euro al megawattora, +6,5 per cento. A Piazza Affari, tra i titoli del Ftse Mib maggiori rialzi per Amplifon (+1,41%) e Nexi (+1,38%), maggiori ribassi per FinecoBank (-4,67%), Buzzi Unicem (-4,54%) e Banca Generali (-4,13%); cali di oltre il 3% per Saipem e Azimut.